Leonetto Cappiello è considerato il padre dei manifesti e dei cartelloni moderni. Nel corso della sua vita, l'artista italiano ha realizzato più di 530 manifesti a colori vivaci. Ha lavorato anche come illustratore e caricaturista. Cappiello ha vissuto a Parigi, dove ha realizzato caricature con un tocco satirico e umoristico per la rivista Le Rire e altre riviste. Nel 1899, il cartellonista attira per la prima volta l'attenzione su La Revue blanche, rivista letteraria e artistica per la quale anche il suo contemporaneo Henri de Toulouse-Lautrec realizza opere.
Cappiello iniziò a produrre i suoi manifesti intorno al 1900; li fece stampare principalmente dall'editore P. Vercasson. Nel 1921, ha cambiato il centro della sua vita dopo aver firmato un contratto con la tipografia d'arte Maison Devambez a Cappiello è ancora oggi considerato il padre della pubblicità moderna, perché tutti i suoi manifesti avevano carattere pubblicitario. A differenza di altri cartellonisti del suo tempo, egli usava sfondi scuri, dai quali le figure colorate risaltavano particolarmente bene e saltavano letteralmente in faccia allo spettatore. L'illustratore livornese non aveva alcuna formazione artistica formale. Già nel 1892 le sue prime opere furono esposte in un museo di Firenze. All'inizio della sua carriera ha anche pubblicato diversi volumi di caricature. La sua vera svolta, però, è arrivata con i suoi manifesti, il cui stile sorprendente si differenziava notevolmente da quello dei suoi contemporanei. A causa del loro colore e della mancanza di fronzoli, questi manifesti avevano un aspetto estremamente moderno e rivoluzionarono la cartellonistica.
Dopo la fine della prima guerra mondiale, Cappiello ha continuato a produrre manifesti. Da allora ha lavorato per l'agenzia parigina Devambez, per la quale ha creato alcune delle sue opere più iconiche. L'artista ha lavorato per l'agenzia pubblicitaria fino al 1936, realizzando manifesti per marchi rinomati come Campari e Pirelli e per personalità come Mistinguett.
Ancora oggi i manifesti pubblicitari dell'artista di origine italiana sono considerati innovativi e meritevoli di essere collezionati. Il loro stile schietto e chiaro è considerato all'avanguardia per l'intera cartellonistica dell'epoca ed è stato adottato da altri artisti e contemporanei fin dall'inizio del secolo. A differenza di pittori di cartelloni come Henri de Toulouse-Lautrec, Alphonse Mucha e Gustav Klimt, Cappiello fa volutamente a meno di elementi decorativi e ornamentali per porre il prodotto o la persona pubblicizzata al centro della composizione complessiva.
Leonetto Cappiello è considerato il padre dei manifesti e dei cartelloni moderni. Nel corso della sua vita, l'artista italiano ha realizzato più di 530 manifesti a colori vivaci. Ha lavorato anche come illustratore e caricaturista. Cappiello ha vissuto a Parigi, dove ha realizzato caricature con un tocco satirico e umoristico per la rivista Le Rire e altre riviste. Nel 1899, il cartellonista attira per la prima volta l'attenzione su La Revue blanche, rivista letteraria e artistica per la quale anche il suo contemporaneo Henri de Toulouse-Lautrec realizza opere.
Cappiello iniziò a produrre i suoi manifesti intorno al 1900; li fece stampare principalmente dall'editore P. Vercasson. Nel 1921, ha cambiato il centro della sua vita dopo aver firmato un contratto con la tipografia d'arte Maison Devambez a Cappiello è ancora oggi considerato il padre della pubblicità moderna, perché tutti i suoi manifesti avevano carattere pubblicitario. A differenza di altri cartellonisti del suo tempo, egli usava sfondi scuri, dai quali le figure colorate risaltavano particolarmente bene e saltavano letteralmente in faccia allo spettatore. L'illustratore livornese non aveva alcuna formazione artistica formale. Già nel 1892 le sue prime opere furono esposte in un museo di Firenze. All'inizio della sua carriera ha anche pubblicato diversi volumi di caricature. La sua vera svolta, però, è arrivata con i suoi manifesti, il cui stile sorprendente si differenziava notevolmente da quello dei suoi contemporanei. A causa del loro colore e della mancanza di fronzoli, questi manifesti avevano un aspetto estremamente moderno e rivoluzionarono la cartellonistica.
Dopo la fine della prima guerra mondiale, Cappiello ha continuato a produrre manifesti. Da allora ha lavorato per l'agenzia parigina Devambez, per la quale ha creato alcune delle sue opere più iconiche. L'artista ha lavorato per l'agenzia pubblicitaria fino al 1936, realizzando manifesti per marchi rinomati come Campari e Pirelli e per personalità come Mistinguett.
Ancora oggi i manifesti pubblicitari dell'artista di origine italiana sono considerati innovativi e meritevoli di essere collezionati. Il loro stile schietto e chiaro è considerato all'avanguardia per l'intera cartellonistica dell'epoca ed è stato adottato da altri artisti e contemporanei fin dall'inizio del secolo. A differenza di pittori di cartelloni come Henri de Toulouse-Lautrec, Alphonse Mucha e Gustav Klimt, Cappiello fa volutamente a meno di elementi decorativi e ornamentali per porre il prodotto o la persona pubblicizzata al centro della composizione complessiva.
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