La quiete dell'alba del 14 aprile 1764 a Torino è interrotta dalla nascita di un artista che sarà ammirato sia come pittore che come architetto: Giuseppe Pietro Bagetti. Sotto la tutela di ARTIGIANO0, Bagetti sviluppa le sue capacità pittoriche, mentre la sua passione per la musica viene rafforzata da Bernardino Ottani al Conservatorio di Torino. In giovane età, nel 1782, ottenne un prestigioso incarico come architetto della Regia Università e iniziò presto a esprimere le sue inclinazioni artistiche con vedute ad acquerello di località costiere. Nonostante la natura dolce di questi paesaggi, Bagetti fu presto attratto da soggetti più drammatici. Iniziò a dipingere scene di battaglia derivanti dalla recente guerra tra il Regno di Sardegna e la Repubblica francese nel 1792. I suoi straordinari risultati non passarono inosservati e Bagetti fu incaricato dal re Vittorio Amedeo III di disegnare vedute e paesaggi per il regno.
L'inizio del XIX secolo fu un periodo di grandi cambiamenti per Bagetti. Il suo viaggio a Parigi nel 1798 lo portò nel mondo del dominio napoleonico, per il quale continuò a lavorare. I dettagli e la maestria delle sue rappresentazioni di battaglie, come la Battaglia di Marengo, lo portarono a essere nominato geoingegnere del governo napoleonico. Riceve un riconoscimento speciale per la sua "Veduta d'Italia dalle Alpi", per la quale viene insignito della medaglia della Legion d'Onore. L'arte di Bagetti divenne così non solo testimone della storia, ma anche parte integrante di essa. Oggi onoriamo la sua impressionante eredità con stampe d'arte di altissima qualità delle sue opere, che catturano la sua notevole capacità di cogliere il dramma e la scala delle battaglie e dei paesaggi del suo tempo.
Con la caduta di Napoleone, Bagetti tornò in Italia e ritrovò il suo vecchio incarico di professore alla Reale Accademia di Belle Arti. Ma l'artista, che un tempo si era dedicato alle scene di battaglia, si dedica ora a paesaggi di fantasia, su commissione del duca di Genova e poi re di Sardegna Carlo Felice. La sua attenzione si rivolge ora alle caratteristiche botaniche e geologiche della natura, che inserisce nelle sue opere. Per questi capolavori, che riproduciamo con cura nelle nostre stampe d'arte, fu inserito dai monarchi italiani nell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro e nell'Ordine dei Savoia. Il viaggio ispiratore di Bagetti si concluse a Torino il 29 aprile 1831, ma le sue vivaci rappresentazioni di battaglie e paesaggi pacifici rivivono nelle nostre dettagliate stampe d'arte. In questo senso, ogni nostra riproduzione contribuisce a preservare la memoria di un artista le cui opere rappresentano una sintesi stimolante di architettura, pittura e storia.
La quiete dell'alba del 14 aprile 1764 a Torino è interrotta dalla nascita di un artista che sarà ammirato sia come pittore che come architetto: Giuseppe Pietro Bagetti. Sotto la tutela di ARTIGIANO0, Bagetti sviluppa le sue capacità pittoriche, mentre la sua passione per la musica viene rafforzata da Bernardino Ottani al Conservatorio di Torino. In giovane età, nel 1782, ottenne un prestigioso incarico come architetto della Regia Università e iniziò presto a esprimere le sue inclinazioni artistiche con vedute ad acquerello di località costiere. Nonostante la natura dolce di questi paesaggi, Bagetti fu presto attratto da soggetti più drammatici. Iniziò a dipingere scene di battaglia derivanti dalla recente guerra tra il Regno di Sardegna e la Repubblica francese nel 1792. I suoi straordinari risultati non passarono inosservati e Bagetti fu incaricato dal re Vittorio Amedeo III di disegnare vedute e paesaggi per il regno.
L'inizio del XIX secolo fu un periodo di grandi cambiamenti per Bagetti. Il suo viaggio a Parigi nel 1798 lo portò nel mondo del dominio napoleonico, per il quale continuò a lavorare. I dettagli e la maestria delle sue rappresentazioni di battaglie, come la Battaglia di Marengo, lo portarono a essere nominato geoingegnere del governo napoleonico. Riceve un riconoscimento speciale per la sua "Veduta d'Italia dalle Alpi", per la quale viene insignito della medaglia della Legion d'Onore. L'arte di Bagetti divenne così non solo testimone della storia, ma anche parte integrante di essa. Oggi onoriamo la sua impressionante eredità con stampe d'arte di altissima qualità delle sue opere, che catturano la sua notevole capacità di cogliere il dramma e la scala delle battaglie e dei paesaggi del suo tempo.
Con la caduta di Napoleone, Bagetti tornò in Italia e ritrovò il suo vecchio incarico di professore alla Reale Accademia di Belle Arti. Ma l'artista, che un tempo si era dedicato alle scene di battaglia, si dedica ora a paesaggi di fantasia, su commissione del duca di Genova e poi re di Sardegna Carlo Felice. La sua attenzione si rivolge ora alle caratteristiche botaniche e geologiche della natura, che inserisce nelle sue opere. Per questi capolavori, che riproduciamo con cura nelle nostre stampe d'arte, fu inserito dai monarchi italiani nell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro e nell'Ordine dei Savoia. Il viaggio ispiratore di Bagetti si concluse a Torino il 29 aprile 1831, ma le sue vivaci rappresentazioni di battaglie e paesaggi pacifici rivivono nelle nostre dettagliate stampe d'arte. In questo senso, ogni nostra riproduzione contribuisce a preservare la memoria di un artista le cui opere rappresentano una sintesi stimolante di architettura, pittura e storia.
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